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Oggi vi presentiamo una bel progetto associativo nato sul web che coinvolge già tantissime persone. Partecipate numerosi

Sofia, perché hai sentito l’esigenza di realizzare questa associazione?

Sono sempre stata interessata al tema dell’Olocausto e sin da bambina mi sono avvicinata a questo argomento. Con il passare degli anni ho letto libri, guardato film e documentari e ricordo ancora molto bene quando a Londra, per la prima volta, andai a visitare il Museo Imperiale della Guerra, che ospita un’ala dedicata interamente alla Seconda Guerra Mondiale e alla Shoah. Mi ritrovai davanti alle fotografie delle vittime della Shoah, alle testimonianze dei sopravvissuti e alle ricostruzioni dei campi di concentramento. Davanti alle divise delle SS e alle casacche dei deportati. Provai come un brivido, e lentamente questo brivido si è trasformato in un bisogno di non dimenticare, di continuare a raccontare l’Olocausto affinché tali atrocità non si ripetano in forme così gravi, in un bisogno di promuovere la pace e un mondo migliore, più sicuro.

Il 27 gennaio 2014 ho pubblicato un romanzo sul tema della Shoah, dal titolo “Quando dal cielo cadevano le stelle” e quello per me è stato l’inizio di un lungo viaggio. Dopo l’uscita del mio libro mi sono sentita ancora più vicina al tema della Shoah, tanto da voler aprire un sito/progetto su tale argomento.

Ho lanciato il progetto il 2 settembre 2014, chiamandolo UN PONTE per ANNE FRANK. Attraverso i profondi messaggi di Anne Frank promuovo la pace e il rispetto verso il prossimo, incoraggiando a cancellare ogni forma di discriminazione, violenza e ingiustizia. Inoltre, credo che affrontando la storia di Anne Frank e delle altre vittime della Shoah, possiamo analizzare le conseguenze causate dalla discriminazione, dall’indifferenza e dai pregiudizi. Tutto questo, sfortunatamente, fa ancora parte della nostra realtà.

Il 16 ottobre 2014 il mio progetto è diventato un’associazione, perché voglio essere ancora più presente, d’impatto. Sono contentissima di dire che UN PONTE per ANNE FRANK è stato accolto a braccia aperte e ho moltissimi sostenitori, sia italiani sia esteri. Collaboro con fondazioni nazionali e internazionali e con sopravvissuti alla Shoah. Inoltre, la mia associazione è supportata da Buddy Elias, cugino di Anne Frank.

Ho sentito l’esigenza di aprire questa associazione perché credo sia fondamentale che anche in Italia aumenti l’importanza di non dimenticare. Infatti, uno dei miei progetti è quello di presenziare nelle scuole per avvicinare gli studenti a uno dei periodi più bui della nostra Storia e per incoraggiarli a imparare dagli errori del nostro passato per vivere un presente e un futuro migliore.

Inoltre, attraverso iniziative, progetti e eventi aperti a tutti, promuovo la pace e il rispetto verso il prossimo, cercando di eliminare la discriminazione, i pregiudizi e l’indifferenza. L’indifferenza è davvero terribile.

UN PONTE per ANNE FRANK cosa rappresenta?

UN PONTE per ANNE FRANK rappresenta la speranza. Anne Frank non è solo il simbolo dell’Olocausto, ma è anche il simbolo della speranza e attraverso la mia associazione e attraverso i suoi ideali voglio promuovere un mondo migliore. Molte persone mi scrivono per farmi sapere quanto Anne Frank, e adesso anche la mia associazione, li aiuti per andare avanti, a sperare. E penso sia meraviglioso.

Lo stesso vale per le testimonianze rilasciate da numerosi sopravvissuti alla Shoah. Dietro ognuna di esse si nascondono numerosi insegnamenti, e quello più profondo è di non dare niente per garantito, di vivere ogni giorno al nostro meglio, di aiutare il prossimo e di farne qualcosa della nostra vita.

Queste, ad esempio, sono le parole che Ben Lesser, sopravvissuto alla Shoah e fondatore della ZACHOR Holocaust Remembrance Foundation, ha detto in un’intervista rilasciata per la mia associazione: “Non possiamo scegliere il nostro destino. Ma anche se ci troviamo al centro di una crisi o di una tragedia, possiamo scegliere se farci rovinare le nostre vite oppure se uscire da tali tragedie e andare avanti. È essenziale capire le conseguenze delle scelte che facciamo. È possibile che dopo una tragedia o un trauma non si riesca più ad andare avanti, ma è anche possibile vivere circostanze estreme e aggrapparsi alla voglia di vivere, aggrapparsi a una vita che merita di essere vissuta.”

Oggi le discriminazioni continuano ad esserci, ovviamente non stiamo parlando di ghetti e di lager ma le discriminazione razziali e spesso anche di genere continuano ad esserci. Perché secondo te?

Sicuramente, ci sono molti problemi di base e le colpe possono essere molte, come la mentalità chiusa delle persone, e sicuramente la paura. La paura verso qualcosa o qualcuno che vediamo diverso da noi, o in chi crede a religioni diverse da quella in cui crediamo noi. Si tratta di una realtà molto difficile, perché l’odio verso il prossimo può portare a conseguenze molto gravi. Basta pensare che il nazismo cominciò con il semplice odio di Hitler nei confronti degli altri. Le discriminazioni sono protagoniste ogni giorno, in tutte le nazioni, e addirittura anche nelle scuole. Le discriminazioni di genere colpiscono molti Paesi, e troppo spesso le bambine sono costrette a rinunciare all’istruzione per occuparsi delle faccende domestiche, oppure sono costrette a sposarsi troppo presto. È inaccettabile. È per questo che la mia associazione, attraverso progetti esterni, s’impegna anche a regalare un futuro migliore ai bambini (incentrandosi sulle bambine) spesso vittime di povertà o di discriminazione di genere.

Ancora oggi c’è chi nega l’olocausto hai subito vessazioni o minacce per il tuo progetto?

Il negazionismo sfortunatamente esiste e in molti credono che l’Olocausto sia stato una grande messinscena, sono certi che le camere a gas siano frutto della fantasia, o esprimono dubbi sull’autenticità degli scritti proprio come quelli di Anne Frank, ma fortunatamente no, al momento non ho ancora subìto minacce per il mio progetto. Sicuramente, m’impegnerò con tutta me stessa per non dimenticare, e attraverso iniziative e incontri cercherò di coinvolgere sempre più persone possibili, perché niente di quello che è avvenuto durante il nazismo è immaginazione.

Sfortunatamente anno dopo anno se ne vanno sempre più sopravvissuti alla Shoah, e di conseguenza anche le loro parole. Spetterà a noi, poi, tramandarle di generazione in generazione, affinché nessuno dimentichi, affinché tutto questo non si ripeta mai più. (Anche se sfortunatamente attualmente nel mondo sono in corso altre numerose tragedie).

Cosa ti aspetti adesso?

Ogni giorno è una bellissima sorpresa, non so mai che cosa succederà, chi incontrerò o chi mi contatterà. Ed è bellissimo.

Mi aspetto di crescere sempre di più come associazione, perché in questo modo potrò essere ancora più d’impatto. Ci sono numerose cose che voglio realizzare come fondatrice di tale associazione, e la maggiore è quella di non dimenticare e di aiutare il prossimo come meglio posso. Inoltre voglio organizzare numerosi eventi sulla Shoah, per avvicinare sempre più cittadini.

Di seguito trascrivo gli scopi della mia associazione:

– Fare in modo che anche in Italia gli studenti, ma non solo, possano essere educati e informati sulla Shoah, affinché nessuno dimentichi uno dei lati più bui della nostra Storia e tali atrocità non siano ripetute.

– Continuare a parlare della storia di Anne Frank, analizzando in questo modo le conseguenze causate dai pregiudizi, dalla discriminazione e dall’indifferenza.

– Aiutare i sopravvissuti alla Shoah che attualmente vivono in condizioni disagiate.

– Incoraggiare a migliorare atteggiamento verso noi stessi e verso il prossimo.

– Promuovere la pace e il rispetto.

– Cancellare ogni forma di discriminazione, intolleranza, ingiustizia, violenza e indifferenza.

– Ricordare l’importanza di avere un’opinione e di vivere una vita che merita di essere vissuta.

– Garantire l’educazione e una vita migliore a un maggior numero di bambini vittime di discriminazione, che vivono in comunità povere in Paesi in via di sviluppo.

Per chiunque fosse interessato a sostenere l’associazione tramite una donazione libera, può farlo cliccando qui: http://unponteperannefrank.weebly.com/donazioni.html

Grazie di cuore! Ogni supporto è essenziale per permetterci di andare avanti. Il 100% delle donazioni che riceviamo è utilizzato esclusivamente per il perseguimento degli scopi della nostra associazione.

Per maggiori informazioni sull’associazione UN PONTE per ANNE FRANK:

Sito ufficiale:www.unponteperannefrank.weebly.com

Pagina Facebook: http://www.facebook.com/unponteperannefrank.com