Oggi parliamo con una giovane scrittrice emergente che ci parla del suo libro “Il casale dei ricordi”. La parola a Federica Squillace
Federica ci parli dite?
Mi piace definirmi una persona molto normale. Sono una comune persona, con la fortuna di avere una famiglia fantastica ed un marito altrettanto stupendo; piena di sogni e speranze come credo la maggior parte delle persone, che a volte si scoraggia, mentre altre sente la forza in grado di scalare una montagna. Mi piacciono tante cose diverse: mi interessano i libri, la lettura, i francobolli, il calcio e la cucina. Insomma, mi piace non annoiarmi mai!
Come nasce il tuo libro?
È un libro che nasce puramente dalla mia fantasia. Un sogno che avevo nel cassetto da una vita. La mia passione, prima per la lettura e poi per la scrittura, nasce fin da piccola. Colui che mi ha fatto letteralmente innamorare dei libri e della lettura è stato mio nonno. Ho ricordi fin dall’infanzia di lui che entusiasta mi legge passi di vari libri e mi conduce in un mondo nuovo. Ecco questa è sicuramente una parte di me che, chi mi conosce bene, trova nel mio romanzo. Una delle cose che ho in comune con la protagonista è questo amore sconfinato per i libri. Sono sempre stati un rifugio, mi hanno sempre consentito di evadere dalla realtà e al tempo stesso, facendomi vedere le cose da un altro punto di vista, mi hanno aperto gli occhi a soluzioni fino a quel momento impensate. Questa passione per i libri, negli anni mi ha arricchito e fatto crescere, riempito di emozioni, di pensieri che ad un certo punto spingevano per uscire. Nella testa ha cominciato a farsi strada il desiderio di tramutare in parole queste sensazioni, trovare il modo di esprimerle e trasmetterle. Da quel punto a scrivere un libro sono passati anni! Ad un certo punto, mentre rientravo a casa, dopo la passeggiata serale con il mio cane, ho avuto come una visione, avevo perfettamente chiara in testa e reale, come la stessi vivendo in prima persona, in quel momento, la scena iniziale della mia storia. Sono salita in casa ed ho iniziato a scrivere!
Federica ci parli un po’ del tuo libro “Il casale dei ricordi?
È la storia di Vittoria, la protagonista, che dovrà decidere se guardare davvero dentro se stessa per capire chi è. È la storia d’amore tra Vittoria e Alessandro, un po’ un cavaliere senza macchia e senza paura, un po’ d’altri tempi, da gran romantica quale sono, che avrà un ruolo fondamentale nel percorso di crescita della ragazza. È anche la storia di un’amicizia forte e indissolubile, quella tra Jessica e Vittoria, senza la quale quest’ultima non sarebbe così forte. Ed è anche la storia di come, spesso a ferirti e a farti il male peggiore, sia qualcuno di molto molto vicino, qualcuno in cui avevi riposto totale fiducia. È la storia di una rinascita personale ed interiore. Sentimento, suspance, malinconia si alternano, sperando di aver creato il giusto mix.
Vittoria è una donna forte, con molti traumi, come la descriveresti?
Vittoria è una donna forte e fragile al tempo stesso. È una donna che, come tutti quelli che hanno subito la perdita della mamma in tenera età, si porta dietro questa voragine, questa mancanza d’affetto per sempre. Vittoria è una persona a cui è stato detto che il padre non l’ha voluta.
Questo è il fattore cruciale nel determinare il bassissimo livello di autostima che ha di se stessa. È una persona che crede di non aver diritto ad essere felice, che si è creata una corazza per non essere ferita e che ha trovato una sua scappatoia, un suo modus-vivendi rifugiandosi nei suoi adorati libri, in quanto convinta che la realtà per lei non possa riservare che infelicità, perché convinta di avere in se qualcosa di sbagliato, qualcosa per cui è giusto che lei sia sola e triste.
Ecco che invece prima Jessica e poi Alessandro, proveranno a spronarla a uscire dal suo guscio e convincerla a lottare per se stessa… E poi non vi dico altro perché non ho intenzione di togliere la curiosità di sapere cosa succederà!
Una nuova eroina?
È un’eroina se per tale intendiamo qualcuno che ad un certo punto lotta per se stessa e per chi ama, per provare ad uscire da uno status quo che non la rendeva felice. È una ragazza normalissima con un vissuto tale per cui noi stessi potremmo conoscere realmente qualcuno che abbia avuto un’esperienza simile. È una ragazza, che come tutti noi, deve trovare la forza di lottare con i propri demoni interiori, tutti i giorni. Quindi credo che, potendo tanti immedesimarsi in lei, ed essendo io convinta che chi affronta la vita di tutti i giorni con coraggio e senza perdere mai la speranza, sia a modo suo un eroe, si Vittoria è un’eroina.
E’ stato difficile trovare una casa editrice che credesse in te?
Trovare una casa editrice è stato sicuramente uno dei punti più delicati di questa mia nuova avventura. Dopo aver concluso il mio romanzo, ho fatto quello che credo abbia fatto la maggior parte degli esordienti: ho spedito il mio lavoro ad ogni casa editrice, piccola e grande, la cui “filosofia” potesse essere quella del mio romanzo. I primi riscontri sono arrivati da case editrici a pagamento, cui però non me la sono sentita di affidarmi. I grandi colossi non so dire nemmeno se abbiamo letto quanto inviato o l’abbiano cestinato direttamente. So che posso e dico di cuore grazie alla casa editrice Epsil, che ha deciso di darmi fiducia e puntare anche su di me.
Credo che il mondo dell’editoria, e qui parlo in generale, non vorrei certo passare per quella convinta che il proprio libro sia un capolavoro incompreso ci mancherebbe.
Credo di aver fatto un gran buon lavoro e ovviamente mi piacerebbe che avesse successo, sarebbe disonesto non ammetterlo, ma in generale il mondo dell’editoria, credo rischi spesso di perdere soggetti e lavori eccezionali, solo perché per un emergente è tremendamente difficile farsi notare. E se poi comunque hai la fortuna di trovare una Casa Editrice che ti da fiducia, devi secondo me, mettere in conto di scontrarsi con la differenza che aleggia verso autori e lavori emergenti, a tutti i livelli di questo settore, ancora di più se non “sponsorizzati” da qualcuno e quindi appetibili per i grandi colossi di questo mondo. È difficile arrivare nelle librerie, considerando anche che quelle indipendenti sono sempre meno, e le grosse catene sono tendenzialmente restie e diffidenti verso autori sconosciuti e a mio avviso verso case editrici piccole. Lo scoglio più grande per un esordiente è: come farsi conoscere? Se non sanno che esisti, come fanno a incuriosirsi al tuo libro e a decidere se gli piace o meno e nel caso decidere di comprarlo? Ecco che quindi secondo me è naturale che internet diventi, volente o nolente, un mezzo, se non l’unico, per provare a lanciare un urlo ed avere il proprio spazio in questo mondo.
Come consideri questo esordio letterario?
La soddisfazione personale di essere riuscita a vedere il mio pensiero, il mio sogno, diventa realtà, è qualcosa che non ha e mai avrò prezzo. Certo la difficoltà di farsi conoscere è un qualcosa che fa un po’ da zavorra. Non so se il mio lavoro sia stato o meno apprezzato e fino a che punto, anche solo tramite i feedback sulle piattaforme digitali, sono un qualcosa di cui non tutti sanno l’importanza e spesso non lo si lascia pensando che non sia importanza. So che di certo non mi fermerò, perché scrivere è emozione pura. Per tutti il tempo in cui sto in compagnia dei miei “personaggi” provo un miscuglio così intenso di sensazioni cui non credo di voler rinunciare…. Ah in cantiere c’è il secondo libro, al momento fermo a decantare, a pagina 76!
Cosa ti aspetti adesso?
Spero di ricevere opinioni in merito al mio lavoro, non per forza positive ci mancherebbe, ma un riscontro che mi aiuti a crescere, a migliorare, ad arrivare maggiormente al cuore e alla testa di quanti mi daranno fiducia leggendo il mio romanzo. Mi aspetto, o meglio mi auguro, di ricevere presto una visita da parte dei miei nuovi personaggi e vivere con loro una nuova entusiasmante avventura!!! E perché no ritrovarmi di nuovo di a raccontarla!