Esce domani in tutte le librerie, anche se è acquistabile già da oggi nei vari store on line, il primo libro di Federica Nardo dal suggestivo titolo Neve. Ecco qualche anticipazione.
Federica di cosa parli nel tuo libro?
Di un uomo e della sua storia. Credo non ci sia nulla di più romanzesco e poetico di ciò che si nasconde tra le righe dell’animo umano. Ognuno di noi ha un romanzo in sé, la storia di una vita è sempre emozionante da conoscere. Nel caso di Neve non tratto della mia vita, ma di quella di un uomo che ha fatto la storia e ha cambiato per sempre il volto non solo della Francia, ma anche dell’Europa, lasciando un tratto indelebile anche nelle vite di ognuno di noi: anche se non ce ne accorgiamo ogni periodo della storia dell’umanità si riflette nel nostro quotidiano, seppur in minima parte. Ho voluto con questa mia opera raccontare una storia che ha cambiato la Storia.
Esordisci con un testo impegnativo. Come mai hai deciso di confrontarti con questa tematica?
Come dicevo ho voluto attraversare le controversie, le speranze, i sogni dell’animo umano, in particolare quello di Napoleone Bonaparte. Nel mondo, ma soprattutto in Italia, ci viene trasmessa un’immagine piena di cliché, di luoghi comuni. Per tutti Napoleone era un generale corso diventato imperatore grazie a una condotta probabilmente tirannica, per poi morire su uno scoglio perduto in mezzo all’Oceano Atlantico. E poi? Ci si chiede cosa c’era oltre? Magari cosa mangiava o cosa leggeva o qual’era il suo colore preferito. Io credo che molti dimentichino che dietro il ritratto etereo di un re, un condottiero o un letterato, di quelle immagini quasi irraggiungibili che troviamo appese e glorificate nei musei, ci siano sempre e comunque degli esseri umani, che se non fossero passati alla storia per qualche loro gesto e non fossero vissuti in tempi così apparentemente lontani dal nostro avrebbero potuto benissimo essere il nostro vicino di casa o la cassiera del supermercato. Per quanto mi concerne mi sono sempre interessata su cosa effettivamente ci fosse “dietro le quinte” della storia. In particolare il personaggio di Napoleone mi ha quasi ammaliata, del resto come disse Victor Hugo, era un uomo dall’animo grande come il suo genio.
Nel libro troviamo personaggi storici come Napoleone ma anche grandi passioni? Il binomio guerra-amore come si snoda tra le pagine del testo?
La guerra, ovviamente, funge in primo luogo da sfondo: il romanzo si conclude con la battaglia di Austerlitz, la guerra dei tre imperatori, forse la più conosciuta e fortunata guerra di Napoleone, quella che cambiò il volto dell’Europa. E’ una componente essenziale perché sulle spalle della Grande Armée non solo si impose l’egemonia di Napoleone e non vi erano solo le armi, ma anche e soprattutto le idee della Rivoluzione che venivano diffuse con l’espansione dell’impero. Fa un certo effetto pensare che gli ideali di libertà, eguaglianza e fraternità si siano diffusi tra uno scoppio di cannone e l’odore acre dei cadaveri, eppure è andata proprio così. Ma malgrado siano stati versati litri di sangue, la vita dei soldati e di tutti coloro che dalla guerra venivano toccati continuava a pulsare: le loro passioni, il loro amore per la vita stessa, per la libertà o per la donna/l’uomo che amavano c’era sempre e comunque, era forse la stella polare a cui si aggrappavano per resistere e non sprofondare nei tumulti dai quali erano avviluppati. Io credo ci siano forme di amore diverso, è un concetto troppo grande per essere racchiuso in un solo sostantivo. Io tratto dell’amore e della devozione degli uomini verso la loro patria, ma anche dell’amore innocente della protagonista che si trova a confrontarsi con avvenimenti più grandi di lei, come l’amore omosessuale o addirittura l’amore che è apportatore di vendetta e morte,con sentimenti insomma che non comprende del tutto e che influiranno in qualche modo sulla sua vita e su quella delle persone che ruotano intorno a lei.
Per scrivere l’opera hai dovuto fare studi approfonditi? Come ti sei documentata?
Ho letto molto su Napoleone, la sua storia e le storie di chi l’ha circondato. Ma per me è stato più che un lavoro duro e approfondito, una passione vera e propria. Ho iniziato a documentarmi all’età di dieci anni, dovevo iniziare la quinta elementare e in tv proposero una mini-serie sulla sua vita. Ne rimasi folgorata. Decisi che dovevo saperne di più e così iniziai a divorare qualsiasi cosa parlasse dell’argomento, enciclopedie, biografie, ritagli di giornale… prima in italiano e poi in francese, è anche grazie a questa mia passione storica, infatti, che ho imparato un’altra lingua, riuscendo così a reperire anche molti documenti dell’epoca che non sono stati tradotti. Trovo sia stato fondamentale per me confrontare soprattutto dei testi che hanno delle opinioni divergenti sull’argomento, come in tutte le cose credo che assuefarsi totalmente a un’idea negativa o positiva su una cosa non permetta di creare nella propria mente una concezione equilibrata in merito alla stessa.
E’ stata dura trovare un editore che credesse in te?
Sinceramente è stata meno dura di quanto credessi! Inizialmente ero spaventata e sfiduciata, ho inviato molti manoscritti, passavano i giorni e non ricevevo risposte, neanche neanche negative! Ero decisamente demoralizzata! Ammetto anche di peccare di poca pazienza, qualche mese mi è sembrato un secolo. Poi, inaspettatamente, il team della Galassia Arte mi ha teso la mano, hanno creduto da subito in me e adesso eccoci qui pronti per iniziare insieme questa bella avventura!
Cosa ti aspetti da questa tua prima avventura editoriale?
Spero che a chi vorrà leggerlo arrivi un’immagine diversa della storia rispetto a quella preconfezionata che ci viene servita tra i banchi di scuola, qualunque essa sia. Non desidero di meglio.
Altri progetti?
Chissà! Ho in mente un probabile sequel della storia, ma è solo un’idea che aleggia nella mia mente, non c’è ancora nulla di concreto. Vedremo cosa mi riserverà la vita